sabato 10 aprile 2004

Sabato santo.


Le uova hanno bollito 7 minuti ( il tempo di 7 Ave Maria diceva la nonna), le ho messe in un piatto chiuso da un tovagliolo, lo stesso che usiamo da sempre e ora verranno "portate a benedire" in chiesa. La colazione di Pasqua era la cosa che amavi di più, babbo. Un bacino alluovo benedetto, sale e pepe, ciaccia di pasqua con lunto (strutto) , salame e capocollo. Vino dannata "spillato" dalla botte, fresco e così fruttato che se poteva mandare giù a litri. E poi le ciambelline col vinsanto. Ogni anno ci raccontavi di quando eri giovane e cera poco da mangiare, delle scorpacciate di uova sode (eri arrivato a mangiarne18..) che facevi con i tuoi fratelli. E poi un pranzo "leggero" con la stracciatella in brodo (uova sbattute con parmigiano, pangrattato e buccia di limone buttate nel brodo bollente) e un pò di arrosto. Domani sarà ancora così, sarai lì con noi, racconteremo ai tuoi nipoti di quando eri giovane, di quando eravamo bambini e si restava a bocca aperta ad ascoltarti, quasi fosse una fiaba.


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