martedì 26 gennaio 2010

New York, New York

Mancano pochi giorni alla partenza per New York. Ogni anno dedico una decina di giorni ai miei importatori americani e con loro passo le giornate a visitare ristoratori ed enoteche presentandogli le nuove annate. Questanno però ho anche deciso di partecipare alla Borsa dei Vini che si terrà la prossima settimana nellambito della Italian Wine Week. Non so quanto, veramente, mi potrà aiutare a trovare nuovi clienti, ma, come si dice, tentar non nuoce!

Parteciperò,come panelist, ad un seminario dove mi è stato chiesto di raccontare della mia esperienza di "wine blogger". Questo il titolo del seminario: VIRTUAL VINO, MILLENIALS AND SOCIAL MEDIA DECANTE From blogs to Twitter, the internet is abuzz with new tools and techniques for targeting wine consumers. A lively discussion about social media, the Millenial Effect,technologys seductive appeal, and its growing role in reaching, informing, entertaining tomorrows Italian wine drinking customers.

Se guardo indietro,a quel gennaio 2004 in cui, per gioco, ho aperto questo blog, devo dire che il mondo del web è veramente cambiato, non che mi piaccia, ma riconosco che  giorno dopo giorno non se ne può fare a meno!

Chi ha unattività deve investire tempo e denaro per garantirsi una presenza dignitosa sui motori di ricerca. Sta cambiando il modo di fare business, marketing. Il web chiede una presenza dove le informazioni devono essere sintetiche e aggiornate e questo, mi rendo conto in prima persona, non è sempre così facile da fare, soprattutto se sei una piccola azienda e non hai la possibilità di pagare collaborazioni che ti sollevino almeno dal tran tran quotidiano della cantina.

A propsito di cantina: da un paio di giorni abbiamo terminato lo spostamento del vino e limmissione in legno di quello che sarà il  Vino Nobile 2009. Non so quale sarà il giudizio degli altri produttori, degli enologi, io penso che sarà unottima annata!!!


susanna







venerdì 22 gennaio 2010

UN GIORNO IN CANTINA

Se da domani potessi avere 48 ore al giorno, forse, mi potrei rilassare un pò. Spesso mi sento dire che sono fortunata a vivere qui sul Colle Poliziano, a fare un lavoro così interessante e ...senza stress. Ma vuoi mettere??


Già, ma vuoi mettere???questa è la mia giornata tipo:


Sveglia alle 6.30, 5 minuti per trovare il coraggio di uscire dal letto, uno per scendere le scale, 15 per bagno e doccia, 5 per vestirmi ,10 per la colazione ( lunico momento a cui non so rinunciare: spremuta darance e pane tostato con un pò dolio...) il tutto accompagnato  dal riepilogo mentale di quel che dovrò fare nellarco della giornata, 2 minuti di coccole ai gatti e sono pronta per uscire. Temperatura esterna meno 5, quindi 6 minuti per far sciogliere il ghiaccio sui vetri della macchina e poter partire verso la cantina: se non cè traffico, se ho la fortuna di non trovare un trattore, ci metto 15 minuti che utlilizzo telefonando per tormentare la tipografia supplicandoli di consegnarmi le etichette o per sollecitare la  consegna delle bottiglie o per una telefonata allavvocato (arriverà il giorno in cui potrò farne a meno) che 9 volte su dieci non risponde.


Parcheggio e lascio le mie cose nel mini ufficio (largo un metro e mezzo e lungo tre) ricavato nel magazzino difronte alla cantina, accendo il pc, apro la casella di posta, faccio scorrere lelenco delle mail senza leggerle e inizio a lavorare: cè il vino da campionare, quello da imbottigliare, quello da spedire, quello da assaggiare. Ci sono i registri di cantina da controllare e aggiornare. Gli importatori da contattare, i listini da inviare. Un nutrito numero di solleciti di pagamento da far partire.  Le mail , lasciate in evidenza, a cui rispondere. I viaggi e le degustazioni, la prenotazione dei voli e degli alberghi.


E sera, ho fame perchè non ho avuto il tempo di farlo durante la giornata. Prendo la macchina e torno a casa. Approfitto del viaggio per chiamare gli amici. Per fortuna cè Massimo che ha preprato la cena, due parole con lui tra un boccone e laltro. Provo a guardare un film o a leggere qualche pagina di un libro prima di crollare.


MondodiVino??? bah!!!

giovedì 14 gennaio 2010

L'Arnaldina

Chi mi conosce sa che mi piace scherzare sul vino e sulla cantina. Qualcuno penserà che non prendo sul serio il mio lavoro, ma a me va bene così. Capisco, comunque, che sentir parlare delle botti chiamandole per nome e non per numero a qualcuno possa sembrare un pò "strano".   Non è stata un'idea mia ma del babbo Arnaldo. Le botti avevano già un nome quando sono arrivata ad occuparmi della cantina. Molte di loro sono andate "in pensione" e sono state sostituite da cicciottelle, allegre comari e balie che si devono prender cura del mio vino. Hanno una grande responsabilità e per questo vanno trattate bene! Hanno i nomi della maggior parte delle persone della mia famiglia e di amici. Tutti i nomi sono storpiati e finiscono in "ina": Giustina, Arnaldina, Marina, Robina, Giannina, Franchina..... solo la botte che ha scelto mia sorella si chiama Moni perchè Monichina era troppo lungo e non ci piaceva!!!!! Questo gioco ha contagiato tutti quelli che lavorano qui con me.

E successo che ieri abbiamo deciso di travasare parte dell'annata 2008 (per far posto, in una parte di cantina, all'annata 2009 che sposterò martedi prossimo) in alcune botti che erano rimaste vuote da un paio di mesi e si sà che, a volte, qualche doga decide di fare i capricci.

L'Arnaldina (cioè la botte 28) ha dato tutto il peggio di sè sputando vino a destra e manca, cè voluta una giornata per farla smettere. In cantina cerano dei clienti ad assaggiare il vino. Steli, il fido cantiniere, ha esordito con: che faccio con Arnaldina? Non era mai stata così dispettosa, parlaci te che è meglio. I clienti si sono guardati. In cantina cerano solo loro, oltre a me e il cantiniere. Chi era "Arnaldina"?? Sorridendo ho risposto alla domanda che non avevano avuto il coraggio di farmi: è una botte, solo una botte.....

venerdì 8 gennaio 2010

E tempo di...

....fare la pace con il blog!

....prepararsi a fare il Vin Santo 2009.  Il torchio è pronto: tra una decina di giorni Malvasia, Pulcinculo e Trebbiano diventeranno mosto profumato e dolcissimo. Lunedì sarà giorno di festa in cantina per lapertura dei caratelli dellannata 2001.


Mi sembra strano, a pensarci, che siano già passati così tanti anni da quando mi sono ritrovata, dalla morte del babbo, a fare il Vin Santo da sola.  Giorgio si era sempre dedicato ai " rossi" e non aveva mai simpatizzato troppo coi vini dolci. Era così divertente passare una giornata in "vinsantaia" con lui: impossibile uscire tristi dopo lapertura e lassaggio di una trentina di caratelli! Soprattutto per me, quasi astemia, che uscivo con le guance rosse e la camminata "storta".....


Lapertura dei caratelli è un rito emozionante e silenzioso. Si rompe la ceralacca sopra il tappo, si tolgono piano le briciole rosse sopra il caratello e poi si sfila il tappo con laiuto di un vecchio cavatappi. Si fa scendere un tubicino di gomma, lentamente per non smuovere troppo il vino, e poi si aspira e si resta senza fiato fino a quando il liquido ambrato scende nel bicchiere. A poco a poco, caratello dopo caratello, laria profuma così tanto da stordire!


Lunedi si avvicina....


:O)