lunedì 27 febbraio 2006

Per fare il vino devi saper fare anche il fiscalista, il notaio, il commercialista, il tributarista. Conoscere alla perfezioni leggi, sentenze, applicazioni, sfumature: perchè i professionisti che vengono pagati per farlo, spesso, sbagliano e quando sbagliano sono più bravi a fare le anguille che  a riparare al danno.


E bastata una piccola distrazione del notaio, un articolo di legge citato senza scriverne il numero e lufficio delle entrate ha pensato bene di non riconoscere unagevolazione fiscale che ci spetta. Come inizio settimana non è proprio il massimo. Ho ragione, ma intanto mi tocca perdere un sacco di tempo, energie e soldi ( perchè, anche se ho ragione,dovrò fare riscorso e chi fa il ricorso va pagato!!) per dimostrarlo.


Ad alcuni impiegati dell Agenzie delle Entrate, ma anche a certi notai, questo D.L99/2004  e il successivo 101/2005 restano un pochino ostici. Eppure è così semplice, chiaro: gli imprenditori agricoli, le società agricole sono equiparate  ai coltivatori diretti e possono usufruire delle agevolazioni fiscali previste per questultimi.


Sono riusciti a trasformare il mio allegro ottimismo in un depresso pessimismo, con sentori di rivalsa sul mondo intero.... vorrei far passare per lo strettoio il notaio e per la diraspatrice limpiegata dellufficio delle entrate.


mercoledì 22 febbraio 2006

Carnevale avanza, oggi non mi va di parlare di vino.


Gli "occhi di bue" sono dei dolcetti che mi aveva insegnato a fare la zia Liliana. Hanno  un unico, grosso problema: uno tira laltro e non smetteresti più di mangiarli!


Grattugiare la buccia di 2 arance (va bene anche quella di limoni) e unirla a una tazza di zucchero.


A parte preparare un impasto elastico con 1 uovo, 50 gr di burro, 1 tazza di latte, un pizzico di sale e farina quanto basta. Dividere limpasto in 4 pezzi e con ognuno fare una sfoglia sottile lunga e stretta (larga 5-6cm ).


Dopo aver spalmato su ogni sfoglia il composto di zucchero/arancia, si arrotola e si taglia in tanti pezzetini larghi 1 cm che vanno fritti immediatamente in olio molto caldo. Qui vanno girati velocemente con una forchetta e scolati cercando di prendere con la schiumarola anche lo zucchero che  uscirà (e che sarà caramellato).


E un dolcetto velocissimo da fare, ma delizioso, sfizioso e .... spero che la mia amica BEA lo provi!!!


mercoledì 15 febbraio 2006

Laria poliziana profuma di carnevale: più o meno tutti si dilettano nella preparazione e frittura di crogetti, chiacchiere e altre leccornie.


Anchio non ho resistito alla tentazione godereccia di farne un pò: 3 uova, un pizzico di sale, 3 cucchiai di zucchero, un bicchiere di vinsanto, farina quanto basta, mezza bustina di lievito vanigliato  e limpasto è fatto! Si stende la pasta alta mezzo centimetro, si fanno tanti bei rombi e si friggono. Una spolverata di zucchero e  sono pronti.


Con lo stesso impasto si possono fare delle palline piccolissime, come il nocciolo di una ciliegia, che dopo la frittura si passano nel miele  caldo, ma non caramellato, insieme a noci tritate. Il tutto si appoggia su un letto di foglie di alloro ( qui si chiama "cicerchiata") ed è pronto per essere mangiato.


Dolci che si accompagnano, allegramente, con un sorso di Vin Santo. E che ci faranno compagnia in teatro, alla fine delle prove dello spettacolo.


giovedì 9 febbraio 2006

La vida es demasiado corta para vivirla y demasiado larga para sufrirla....

lunedì 6 febbraio 2006

La "Norina" va in pensione.


Il babbo Arnaldo aveva dato un nome a tutte le botti (diceva, scherzando: "la botte è lunica che mi capisce, di donne è lunica che non tradisce!"). La Norina era la sua preferita e non avevamo avuto cuore di spostarla. Ma ora si deve, e così questa "vecchia, nobil signora" lascerà il posto a un paio di giovincelle da15 quintali.


Grazie, Norina, per tutto il vino buono che hai coccolato!


venerdì 3 febbraio 2006

MEZZO INVERNO


Se il detto toscano sulla Candelora dice il vero, siamo a mezzo inverno. Ieri cera un sole caldo caldo, un anticipo, già finito, di primavera.


Abbiamo finito la potatura, per fortuna.


Tutti i caratelli di Vinsanto sono stati aperti, abbiamo tolto un pò di "madre" . Tutto è pronto per accogliere quello che diventerà Vin Santo di Montep. Doc 2005.


Non parteciperò allAnteprima del Vino Nobile. Non ci partecipo più da 3 anni. 


Così come è organizzata non serve nè a promuovere il territorio, nè a far conoscere il Nobile.E sì che il nostro vino avrebbe, ha, un gran bisogno di promozione. Ha origini tanto lontane, ma purtroppo resta schiacciato da una parte dalla popolarità del Chianti e  del Brunello, dallaltra dalla confusione che ancora viene fatta tra il nome della nostra città e il nome che fu dato a un vitigno  usato, prevalentemente, in abruzzo: Montepulciano. Così se parli di "Nobile" pochi sanno cosè, se parli di "Nobile di Montepulciano" pensano che sei abruzzese (recentemente ho visto nei listini di alcuni noti importatori tedeschi  il nostro vino sistemato in Toscana insieme al Rosso di Montepulciano...dabruzzo e ho letto nelle brochure di certe cantine abruzzezi la frase di Pietro laretino sui vini di Montepulciano riferita, con convinzione, ai loro vini! )


La quota  richiesta ad ogni cantina per la partecipazione allAnteprima è di circa 4.000 euro,ma per cosa? Per assistere alla maratona,svogliata ( e li capisco) di pochi giornalisti (e molti accompagnatori) che alla fine scriveranno 3 righe sul brunello, 3 sul chianti e se va bene  una su Montepulciano? Per il "brivido" di una cena dove, forse , per sorteggio (!!) avrò la fortuna di sedermi accanto a uno di loro e parlargli , come diceva il babbo Arnaldo, "del più e del meno, più che altro del meno"??o per assistere ai soliti giochini di alcune cantine?  No, grazie.  Con quei soldi, lo scorso anno, ho partecipato a 3 workshop che mi hanno permesso di far conoscere e apprezzare i vini e Montepulciano ed iniziare rapporti commerciali.


Non sarebbe meglio organizzare qualcosa di mirato solo e su Montepulciano, terra di Toscana, di vino e di cultura?


Torno in cantina, per il momento.