domenica 31 ottobre 2004

Negli ultimi 10 anni ho fatto 7 traslochi. Mi sto preparando allottavo. Speriamo sia quello definitivo.... Cè sempre troppa roba da metter via, ogni volta mi rendo conto che continuo a portarmi dietro cose inutili, ma non ce la faccio ad abbandonarle.


giovedì 28 ottobre 2004

Sono appena rientrata da Parigi e Antwerpen e mi sto preparando per la breve visita a Shanghai ( dal 9 al 14 novembre)


Mi piace andare in giro, ma dopo qualche giorno mi prende nostalgia della cantina, soprattutto in questo periodo con il vino "in costruzione"(!!!) La prima fase della fermentazione è finita. La vinaccia è partita per la distilleria (ecco, per esempio, mi sono persa la "svinatura"). Il mosto fermentato sa già di vino, è di..vino. Ci si sente con gli altri produttori, ci si confronta e si stima lannata.


Sono andata a controllare i grappoli di malvasia, che sono stati stesi sui cannicci, dove rimarranno ad appassire fino a fine gennaio. Si prevede un bel vinsanto, ricco e profumato, almeno a giudicare dal sapore delluva.


Con luva passita, in questi giorni si prepara un pane-dolce davvero unico: la ciaccia dei morti (chiamata anche" pan desanti). Si fa e si mangia solo nella settimana che precede linizio di novembre e la si trova in giro solo fino al 2 (cioè per la festa de"i morti"). Limpasto del pane viene condito col mosto a cui si aggiungono uvetta,noci e pepe. E un dolce (non tanto dolce!) malandrino che ti invita a berci dietro un bicchiere di "mosto svinato"....Tanti anni fa, qui, faceva più freddo. A inizio novembre aveva già nevicato,si andava in giro col cappotto: ciaccia e mosto servivano a scaldare le serate in compagnia....




sabato 16 ottobre 2004

Tempo di vendemmia. I carrettoni, trainati da moderni trattori, stanno portando luva alla "diraspatrice-pigiatrice". Una volta si faceva tutto mano. Ricordo ancora con allegria le serate passate in cantina con te, babbo, il mio fratellone e i suoi amici tutti intenti a "pigiare" luva nei tini con i bastoni. E gli scherzi e le piattate di pici o di trippa che la mamma portava giù, così non si perdeva tempo. Ora, per volere dellAsl, dellHACCP e stronzate varie, è tutto molto asettico e anche molto meno affascinante.


Intanto, le botti si preparano per il  nuovo arrivato, già sanno che sarà una buona annata, già si mormora che il mosto di due settimane fa, prima che piovesse, ha una gradazione migliore di quello preso in questi giorni. Stanno tutte lì, gonfie e superbe ad aspettare che si "svini" (cioè si tolga il mosto ormai fermentato dalle botti, si faccia una ulteriore pigiatura della buccia- buccia o feccia che poi andrà in distilleria). Ridacchiano, sornione, insolenti e curiose.Chi aspetta il rosso, chi il chianti, chi spera nel nobile migliore, chi larnaldo. Ogni botte avrà il suo vino da custodire gelosamente per mesi e mesi (rosso e chianti) o per anni (nobile!!). Ce ne sarà anche qualcuna che verserà lacrime di gioia (gioia per lei, noia per noi perchè vuol dire che lo sportello ha bisogno di una aggiustatina!) e qualcuna, ingorda, che ci costringerà per giorni ad aggiungere vino dal colmatore..


E festa grande qui, ora. Non si può non essere allegri....i vapori del vino stordiscono, piacevolmente, un pochino..e la sera si va a letto, stanchi,ma contenti.


Ho messo da parte una damigiana di vino dolce, troppo buono. Servirà per "bagnarci" le caldarroste nelle prossime serate con gli amici e per toglierci la sete (allegria garantita...ma anche mal di pancia!!!!)....


Torno in cantina.