giovedì 10 giugno 2004

MIWINE/


I milanesi guardano più allapparenza che alla sostanza delle cose: non ho avuto risposta alla richiesta che avevo fatto, in compenso mi stanno tartassando di mail con la richiesta di prender parte a iniziative odiose e modarole, ma del resto la campagna pubblicitaria è stata impostata sul fatto che milano è la capitale della moda e punta a divenralo del vino (il logo:una borsetta a forma di bottiglia al braccio di una modella). Ci informamo anche che il famoso (??)cuoco Tony May (Tonino Maggio) ci aspetta nel ristorante, allestito per lui dentro alla Fiera, per la modica cifra di 6oEuro (!!)bevende escluse, allora di pranzo (mentre lo stand è aperto e spero di avere tanta gente). In cambio, però dobbiamo portare le nostre bottiglie gratis che lui offrirà (a pagamento) a chi va lì a mangiare. Furbino...


Per essere sicuri di avere importatori, ne hanno invitati (spesati di tutto) circa 300. Si presteranno ad assaggiare a loro discrezione i vini di coloro che ne faranno richiesta.Già visto, già provato.Venti minuti per ogni produttore. Dai 18 ai venti produttori in 8 ore.Stanno lì, dopo unora sono scoglionati e, qualcuno, pure ubriaco. Dicono a tutti:le farò sapere, in fondo che hanno da perdere? Ci sarà di sicuro la mia importatrice svedese che, come ha detto, ne approfitta per stare qualche giorno in Italia dopo la Fiera.


Ma, oltre ai buyers pagati per venire, chi ci sarà??


9 commenti:

  1. non ti invidio. 60 euri per regalargli bottiglie poi....

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  2. ma Tonino (Tony May) non avrà il piacere di vedermi....

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  3. E' aperta a tutti?

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  4. ...scusi, ma il vino sloveno lei lo vende sfuso o in damigiana? ; ) A presto Vale

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  5. No, non credo siano

    mal spesi questi 60 euro procapite... li meriterebbe forse anche solo per quell'ambiguo doppio nome, Tonino/Tony e Maggio/May che sembra quasi voler tentare una improvabile ricucitura tra le due realtà così diverse e disomogene che i due nomi evocano ..no, credo che un desinare chez TonY MaY sia una esperienza che valga assolutamente la spesa, sarà sicuramente una esperienza più emotiva che gastrica...ma sufficentemente "emotiva" e tale, comunque da consentirci di assaporare fino in fondo questa sempre più evidente "apparenza" milanese.. sorta di nuovo edonismo lombardo..una regione che dal concreto è passata in blocco all'immaginifico ... io Milano la ricordavo tanto diversa da così... come possono essere riusciti i pubblicitari e le aziende di immagine a cambiarla tanto?

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  6. è la prima volta che noto un sottile pessimismo. Intanto, considerato che le cose non si possono cambiare, vivi quest'esperienza al meglio.

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  7. I milanesi c'hanno una marcia in più, la marcia trionfale.

    Ma che pretendano di diventare la capitale del vino mi sembra eccessivo. Lo slogan però potrebbe essere riciclato: Milano da bere.

    Buon Miwine, BdV.

    G.

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  8. sì, per certi versi i milanesi sono odiosi...

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