Chi mi conosce sa che mi piace scherzare sul vino e sulla cantina. Qualcuno penserà che non prendo sul serio il mio lavoro, ma a me va bene così. Capisco, comunque, che sentir parlare delle botti chiamandole per nome e non per numero a qualcuno possa sembrare un pò "strano". Non è stata un'idea mia ma del babbo Arnaldo. Le botti avevano già un nome quando sono arrivata ad occuparmi della cantina. Molte di loro sono andate "in pensione" e sono state sostituite da cicciottelle, allegre comari e balie che si devono prender cura del mio vino. Hanno una grande responsabilità e per questo vanno trattate bene! Hanno i nomi della maggior parte delle persone della mia famiglia e di amici. Tutti i nomi sono storpiati e finiscono in "ina": Giustina, Arnaldina, Marina, Robina, Giannina, Franchina..... solo la botte che ha scelto mia sorella si chiama Moni perchè Monichina era troppo lungo e non ci piaceva!!!!! Questo gioco ha contagiato tutti quelli che lavorano qui con me.
E
successo che ieri abbiamo deciso di travasare parte dell'annata 2008 (per far posto, in una parte di cantina, all'annata 2009 che sposterò martedi prossimo) in alcune botti che erano rimaste vuote da un paio di mesi e si sà che, a volte, qualche doga decide di fare i capricci.
L'Arnaldina (cioè la botte 28) ha dato tutto il peggio di sè sputando vino a destra e manca, cè voluta una giornata per farla smettere. In cantina cerano dei clienti ad assaggiare il vino. Steli, il fido cantiniere, ha esordito con: che faccio con Arnaldina? Non era mai stata così dispettosa, parlaci te che è meglio. I clienti si sono guardati. In cantina cerano solo loro, oltre a me e il cantiniere. Chi era "Arnaldina"?? Sorridendo ho risposto alla domanda che non avevano avuto il coraggio di farmi: è una botte, solo una botte.....